La maggior parte degli approcci di coaching conosce le “scaling questions” in diverse varianti. Il Solution Focused Coaching le usa per aiutare il cliente a descrivere le piccole differenze sulla strada verso il futuro preferito. Queste differenze possono riguardare i segni del futuro preferito già accaduti nel passato o i segni del futuro preferito che direbbero al cliente che sta andando avanti. Le scaling questions non riguardano la misurazione o la valutazione o l’identificazione di “passi” – nel Solution Focus, riguardano l’osservazione e la descrizione. Suonano più o meno così:
- Il cliente descrive il suo futuro preferito…
- Il coach: “Su una scala da zero a dieci, dove dieci è la mattina dopo il miracolo, il momento in cui la tua vita è come vorresti che fosse e zero è il contrario, dove sei ora?”
- Cliente: “A 3, credo”
- COACH: “Ah, non 0 allora – cosa ti dice che non sei a zero?”
- Il cliente illustra (si spera…) i segni di progresso già in atto…
- Coach: “Che altro?”
- Il cliente aggiunge qualche altra descrizione…
- Coach: “Che altro?”
- Cliente: “No, penso che sia tutto qui”.
- Coach: “Ti piacerebbe pensare ora a come sarebbe aver fatto un passo in direzione del dieci?”.
- Cliente: “Certo”
- Coach: “A che punto noterai della scala di aver fatto un passo?”
- Cliente: “Lo saprò quando sarò a 4”.
- Coach: “Cosa ti dirà che sei a 4?”
- Cliente fa lunga descrizione di segni concreti di progresso…
Come potete vedere, le domande sono davvero utili e agiscono come una chiave universale – una chiave che si adatta a tutte le serrature. Il cliente può applicarle facilmente alla sua situazione specifica. Tuttavia, nel valutare le prestazioni ICF definisce questo tipo di domande come “standard” e “non rispondenti al cliente”. Può sembrare infatti che il coach abbia la sua struttura e il suo formato in testa e che stia fondamentalmente eseguendo un copione piuttosto che ascoltare e rispondere al cliente, cioè “danzando nel momento”.
C’è una soluzione facile per tutte le domande standard.
- Pensare a quale sia l’intenzione della domanda. Nello scaling si tratta di descrivere i segni del futuro preferito.
- Ascoltate il cliente e ascoltate le sue parole per chiedere di questa intenzione. Nel caso dello scaling, può essere che il cliente stia usando una metafora come: “Sarei super chiaro, niente più nebbia!”.
- Sostituire la “domanda standard” con materiale proveniente dal linguaggio del cliente. Nel caso dello scaling potrebbe essere: “Ok, allora, com’è la nebbia oggi? Ah, si vedono già alcune case? Cosa nella tua vita ti dice che la nebbia non è più così fitta da non poter vedere? Se si schiarisse un po’ di più, cosa noteresti nella tua vita?”.
Provate questo con altre domande “standard” e notate come funziona. Se vuoi discutere e sperimentare, perché non partecipare a uno dei nostri incontri e scambi di coaching gratuiti: