May 3, 2024
Sembra "cammina come un egiziano" - o è solo la mia mente degli anni '80? Comunque, penso che etnografia e coaching siano molto più correlati di coaching e psicologia individuale o coaching visti "scientificamente". Lasciatemi fare un confronto:
Il coaching come scienza
Il metodo scientifico in poche parole è:
- Fare un'osservazione
- Formulare un'ipotesi
- Testare l'ipotesi
- Formulare una conclusione preferibilmente risultante in una descrizione "causa ed effetto"
Un coach che opera con un paradigma "scientifico" potrebbe osservare un cliente, ad esempio, che spesso fa commenti autoironici. Viene formulata un'ipotesi: "Il cliente soffre della sindrome dell'impostore". Questa ipotesi viene testata chiedendo al cliente dei commenti autoironici, cosa ne pensa e cosa prova riguardo alla sua prestazione. Se il cliente dice: "Sì, spesso mi sento un impostore". Bingo! Conclusione: "Il cliente ha la sindrome dell'impostore". Tira fuori un "piano di trattamento", ovvero strumenti consigliati per lavorare con la "sindrome dell'impostore". Questi strumenti seguiranno logicamente anche il metodo scientifico. La scienza riguarda la comprensione di come funziona qualcosa, cosa causa cosa e quali sono i meccanismi in gioco. Uno strumento potrebbe quindi cercare di comprendere la causa della sindrome dell'impostore.
Sebbene questo possa sembrare utile al cliente, il cliente viene trattato come un oggetto scientifico da analizzare (cosa a cui mi oppongo). Inoltre, la situazione del cliente viene generalizzata e classificata. Il coach agisce come un "osservatore imparziale" come se non influenzasse affatto la situazione.
Il coaching come etnografia
La moderna ricerca etnografica è presa sul serio come una scienza sociale. Uno dei metodi di ricerca riconosciuti è "l'osservazione partecipante". Il ricercatore accede a un contesto sociale e vi partecipa osservando allo stesso tempo. Non si percepisce come un "outsider" che analizza il suo campo, ma vuole capire cosa sta succedendo partecipando e parlando con informatori chiave. I ricercatori vogliono descrivere l'esperienza degli individui o dei gruppi a cui partecipano, incluso il significato che attribuiscono a queste esperienze.
Quando faccio coaching, la metodologia etnografica risuona con me. Sono impegnato in una conversazione con qualcuno come partecipante alla conversazione. Sto centrando il cliente, invitandolo a esplorare la sua esperienza in modi che lo aiutino a crescere nella direzione desiderata. La conversazione ruota attorno alla co-creazione di significato e progresso piuttosto che su spiegazione e analisi. Coach e cliente possono ancora mirare a "capire" qualcosa, ma non è il "perché" scientifico ma il "come" etnografico.
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